CASA MIA

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Dopo il 2020 si costruiranno solamente edifici con consumo energetico vicino allo zero, questa è la nuova Direttiva Europea sull’efficienza energetica. Ma senza troppi eccessi nella tua casa attraverso impianti ben progettati, potrai disporre di un significativo risparmio energetico, di seguito elenchiamo alcuni accorgimenti:

 

impianto riscaldamento a pavimento01

Impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento

I sistemi moderni si possono quindi definire innovativi più che altro per la scelta dei materiali, per l’affidabilità e la gestione termica. La bassa temperatura di esercizio (29-35 °C) permette di evitare eccessive dilatazioni termiche e fastidi circolatori, le serpentine vengono realizzate con tubazioni più leggere e affidabili, la coibentazione è efficiente e la gestione elettronica ottimizza il rendimento termico. Il pavimento radiante può essere anche una valida alternativa in fase di rafrrescamento, salvo che in questo caso occorre avere un buon sistema di deumidificazione dell’ambiente se non si desidera la formazione di condense. Con i pavimenti radianti in fase di raffrescamento si evitano i famosi getti d’aria fredda causa di molti dolori (passare da +30 °C esterni a un ambiente +22 °C con l’aggravante del getto d’aria non è mai sinonimo di comfort).

bottone_caldaiaCaldaia a condensazione

La caldaia a condensazione è una caldaia apparentemente in grado di ottenere rendimento termodinamico superiore al 90% (potere calorifico inferiore) del combustibile utilizzato anziché sul potere calorifico superiore alla potenza nominale grazie al recupero del calore latente di condensazione del vapore acqueo contenuto nei fumi della combustione. Vi è inoltre una conseguente riduzione delle emissioni di NOx e CO2. La caldaia a condensazione, invece, può recuperare gran parte del calore latente dei fumi espulsi con il camino. La particolare tecnologia della condensazione consente infatti di raffreddare i fumi fino a farli tornare allo stato di liquido saturo (o in taluni casi a vapore umido), con un recupero di calore utilizzato per preriscaldare l’acqua di ritorno. In questo modo la temperatura dei fumi di uscita (che si abbassa a circa 40 °C) è prossima alla temperatura di mandata dell’acqua (con scambiatori particolarmente performanti anche meno), inferiore ai 140~160 °C dei generatori ad alto rendimento e ai 200~250 °C dei generatori tradizionali.